Rivista

La Rivista di Psicosintesi Terapeutica l’organo ufficiale della Società Italiana di Psicosintesi Terapeutica (SIPT).
Ha uscita semestrale in lingua italiana con abstract degli articoli in lingua inglese.

Dal 2000 la nuova serie della Rivista si propone come spazio di approfondimento e di elaborazione che si offre non solo ai cultori della Psicosintesi Terapeutica in senso stretto, operanti in varie istituzioni diffuse ormai in tutto il mondo, ma anche a tutti gli studiosi e ricercatori appartenenti a qualsiasi scuola o indirizzo, che riconoscano nell’ottica assagioliana uno spazio aperto e vitale dove poter confrontare e far incontrare liberamente il proprio pensiero.

La Rivista offre sezioni monografiche e sezioni dedicate ad aspetti teorici, alla ricerca, ad applicazioni della Psicosintesi Terapeutica, oltre a recensioni di libri e riviste ed un notiziario.

EDITORIALE

Rivista di Psicosintesi Terapeutica (nuova serie)

In questa fase di transizione tra il secondo e il terzo millennio riprende le sue pubblicazioni, in nuova veste e struttura interna, la Rivista di Psicosintesi Terapeutica.
La psicosintesi, non tanto semplice costruzione teorica e atteggiamento pragmatico, quanto più profondamente meta, tendenza e movimento verso la sintesi e l’integrazione in ogni campo delle attività umane, può essere intesa oggi come una visione positiva della vita e del procedere umano, una prospettiva evolutiva e sintropica, nel cui ambito possiamo individuare una nuova disposizione di significati e valori.

Prima di tutto il valore dell’identità: ciascun essere vivente, sano o malato che sia, è provvisto di un nucleo di soggettività, un centro energetico e di coscienza, che tende a dare sintesi e coesione all’intera personalità individuale. In campo terapeutico ciò implica il riconoscimento di un soggetto “uomo” al di là della malattia da cui può essere affetto, dotato di un certo grado di coscienza e di volontà, e quindi capace di partecipare attivamente al suo processo di guarigione.

In secondo luogo il valore della intersoggettività: ciascuno, che ne sia cosciente o meno e che lo voglia o no, è intessuto in una rete di relazioni, per cui tende naturalmente verso la sintesi e integrazione con ciò che è “altro” da lui.

Da qui la necessità di affrontare e risolvere i conflitti interpersonali, oltre quelli intrapsichici, e l’importanza della relazione terapeutica come tramite per il recupero di un dialogo, che non è solo comunicazione e scambio di contenuti di personalità, ma anche parola e ascolto dell’anima.

In terzo luogo il valore-bisogno di trascendenza, per cui l’uomo sente l’esigenza di andare al di là dei limiti della personalità ordinaria, per ricercare una dimensione più profonda e più elevata. In terapia occorre dunque riconoscere che l’”uomo paziente” non può essere identificato nei limiti di una patologia in quanto possiede anche aspetti sani e creativi, e che la sofferenza può derivare dalla rimozione di istanze superiori ed essere espressione di un conflitto evolutivo.

In quarto luogo il valore della totalità, che si fonda sul principio di interrelazione e interdipendenza di tutte le energie.

Ogni singola sofferenza o malattia può considerarsi come una piccola totalità, che comprende in sé aspetti sia biologici che psichici, sia fisici che spirituali, allo stesso tempo è particella della totalità umana di cui fa parte. Anche la terapia pertanto non può che configurarsi come un “insieme” sinergico di fattori curativi di diverso livello, e come continuo riferimento della ”parte” al ‘tutto”.

Infine il significato-valore della trasformazione: ciascun essere umano, ogni entità vivente e aspetto della vita è immerso in un perenne divenire. Niente è statico, tutto scorre e tutto è “transizione” da una condizione all’altra. Nascere e morire costituiscono aspetti complementari di una polarità, che trova la stia sintesi nel fluire trasformativo della vita.

La patologia appare come una situazione di “stallo”, che ha il duplice significato di “resistenza” alla vita e di richiesta evolutiva, mentre la terapia assume, da questo punto di vista, le caratteristiche di restituzione di un “movimento vitale” e quindi di possibilità di “cambiamento”, che trova nella relazione terapeutica il suo luogo alchemico di trasmutazione.

Tale impostazione costituisce oggi la fecondità del terreno psicosintetico. Non si tratta di un terreno riservato, ma di un potenziale ”giardino” che si offre non solo ai cultori della psicosintesi in senso stretto, nelle sue varie istituzioni diffuse ormai in tutto il mondo, ma anche a tutti gli studiosi e ricercatori appartenenti a qualsiasi scuola o indirizzo, che riconoscano nell’ottica assagioliana uno spazio aperto e vitale dove poter confrontare e far incontrare liberamente il proprio pensiero.

Alberto Alberti

COMITATO SCIENTIFICO
Andrea Bocconi
Gianni Y. Dattilo
Daniele De Paolis

SEGRETERIA DI REDAZIONE
Lidia Valentini

IMPAGINAZIONE
Polistampa Firenze Srl

GRAFICA
Polistampa Firenze Srl

La collaborazione alla rivista è gradita e aperta a psicologi e psicoterapeuti, ricercatori e studiosi della natura umana che riconoscono nell’ottica psicosintetica uno spazio per un libero confronto di teorie e metodi in ottica clinica e psicoterapeutica.

Articoli

Ogni articolo non deve, indicativamente, superare le dieci pagine della Rivista compreso l’abstract in lingua inglese, il riassunto in lingua italiana, la bibliografia ed eventuali grafici o disegni), e deve contenere:

  1. titolo dell’articolo
  2. nome e cognome dell’autore
  3. qualifica dell’autore (eventuale struttura presso cui il lavoro è stato svolto)
  4. abstract in lingua italiana e in lingua inglese per un massimo di dieci righe ciascuno
  5. breve lista di parole chiave in italiano e inglese
  6. indirizzo a cui inviare le bozze di stampa
  7. telefono, eventuale indirizzo e-mail

L’accettazione degli articoli è subordinata al giudizio insinda­cabile del Comitato di Referee e del Comitato di Redazione, che declinano ogni responsabilità in merito alle opinioni espresse dagli autori. La pubblicazione di ogni tipo di collaborazio­ne è gratuita e non retribuita.

Ogni articolo deve pervenire su supporto informatico (formato WinWord o compatibili).
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Norme bibliografiche

La bibliografia, in ordine alfabetico, deve contenere integralmente e unicamente gli autori cui si fa riferimento nell’articolo.

Per quanto riguarda gli articoli pubblicati in riviste, la relativa voce bibliografica deve essere riportata nel modo seguente:

  • cognome dell’autore e iniziale del nome. Nel caso di più autori vanno riportati tutti i cognomi e le iniziali del nome di ciascuno (esclusivamente per cognome e nome dell’autore il carattere dovrà essere in maiuscoletto)
  • titolo dell’articolo in corsivo
  • titolo della rivista per esteso (virgolettato « »)
  • nell’ordine: numero del volume, pagina iniziale e pagina finale, anno di pubblicazione

Es: Canton G., Giannini L, Galimberti L., Differenze cliniche e psicologiche tra pazienti obesi con e senza bulimia. «Medicina Psicosomatica», n.32, pp. 119-131, 1988.

Per quanto riguarda la citazione di libri, la relativa voce bibliografica deve essere così riportata:

  • cognome dell’autore e iniziale del nome. Nel caso di più autori vanno riportati tutti i cognomi e le iniziali del nome di ciascuno. Se il libro è costituito dal contenuto di più capitoli di autori diversi, indicare (a cura di) dopo il cognome e nome dell’autore-curatore titolo del libro in corsivo
  • casa editrice, città anno

Es: Assagioli R. (1965), Principi e metodi della psicosintesi terapeutica, Casa Editrice Astrolabio, Roma 1973.

Per quanto riguarda la citazione di capitoli in libri, occorre indicare nel seguente ordine:

  • cognome e iniziale del nome dell’autore o degli autori del capitolo citato;
  • titolo del capitolo in corsivo
  • cognome e iniziale del nome dell’autore o degli autori che hanno curato il volume, seguiti dal termine: (a cura di)
  • titolo del libro in corsivo
  • casa editrice, città anno.

Es: Leader M., Psychophysiological parameters and methods. In Levi L. (a cura di), Emotions. Their parameters and measurements, Raven Press, New York 1975.

Note, Caratteri, Corsivi, Virgolette, Neretti, Sottolineature

Le note devono essere inserite nel testo con numerazione progressiva a pià di pagina.

Parole e frasi in lingua diversa dall’italiano saranno senza virgolette, ma in corsivo e seguite, se necessario, dalla traduzione tra parentesi o in nota.

Il carattere usato è il Times New Roman.

Sono ammessi nel testo corsivi e “virgolette”.

Sono invece vietati i neretti e le sottolineature.

Paragrafi

Ai fini di rendere agevole la lettura, si richiede la suddivisione dell’articolo in paragrafi.

I titoli dei paragrafi devono essere in formato MAIUSCOLO.

Gli eventuali sottoparagrafi dovranno essere in Corsivo (tutto minuscolo eccetto la lettera iniziale della prima parola).

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La Rivista di Psicosintesi Terapeutica ha pubblicazione semestrale.
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